Un mio amico è rimasto vittima di una truffa con il Pagobancomat, con una modalità nuova che non conoscevo. E’ successo Pordenone. Ecco come agiscono i truffatori.
Simulando un furto oppure con la complicità di qualche commesso, si introducono in un negozio e manomettono il POS, il terminale che legge i bancomat e le carte di credito. La manomissione consiste nell’inserire all’interno un piccolo chip. Il chip cattura le informazioni trasmesse dal POS, in particolare i dati del bancomat e i codici PIN. Queste informazioni vengono quindi trasmesse via radio, sempre dallo stesso chip.
I malviventi si appostano nelle vicinanze del negozio e con ricevitore radio collegato ad un portatile raccolgono tutte le informazioni trasmesse dal chip.
Le informazioni raccolte vengono poi utilizzate per clonare i bancomat.
Dopo alcuni giorni, i truffatori eseguono tutti i prelievi possibili utilizzando le carte clonate, nel giro di poche ore, possibilmente sfruttando dei complici all’estero. In questo modo le autorità non hanno il tempo di bloccare tutti i bancomat clonati.
E’ chiaro che davanti a questa truffa noi utenti del bancomat possiamo fare ben poco. Probabilmente i negozianti devono adottare delle misure di sicurezza adeguate, come mettere i POS in cassaforte o sigillarli.