lftp e subversion per gestire il blog

Promemoria su come uso lftp e subversion per gestire il mio blog. Del blog mantengo una copia locale, identica a quella ufficiale. Inoltre, con subversion memorizzo su un repository tutte le modifiche al blog.

Aggiornamento da remoto a locale:

[malex@laptop ~]$ cd copialocale
[malex@laptop ~]$ lftp mioutente@ftp.malex.org
Password: *************
lftp mioutente@ftp.malex.org:~> set ftp:list-options "-a"
lftp mioutente@ftp.malex.org:~> mirror --delete -X .svn/* -X flickr-cache/*
lftp mioutente@ftp.malex.org:~> exit
[malex@laptop ~]$ svn add lista_file_aggiunti
[malex@laptop ~]$ svn commit -m 'sincronizzato'

Aggiornamento da locale a remoto:

[malex@laptop ~]$ cd copialocale
[malex@laptop ~]$ lftp mioutente@ftp.malex.org
Password: *************
lftp mioutente@ftp.malex.org:~> set ftp:list-options "-a"
lftp mioutente@ftp.malex.org:~> mirror -R --delete -X .svn/* -X flickr-cache/*
lftp mioutente@ftp.malex.org:~> exit

L’uomo che querela i bloggers

Oggi Luca Sofri, noto blogger e conduttore della trasmissione Condor di radio2, parla dell’uomo che querela i bloggers alias Gigi Moncalvo. Ne esce fuori un personaggio che sembra aver fatto della querela a 360 gradi lo scopo della sua vita, ma che dichiara di essere poco avvezzo al mondo di Internet. Leggete inoltre come reagisce quando Sofri gli fa notare che ha querelato un tizio (io?) per un commento (il mio?) innocuo:

Ma questo commentatore che dice di aver ricevuto la convocazione della polizia postale non aveva scritto niente di offensivo, gli dico. Moncalvo prima dice che sì, poi davanti al testo palesemente innocuo esita e accusa chi indaga di aver fatto confusione, che quello non c’entra niente.

Italia alla ribalta per il bavaglio ai blog

legge.jpgIn queste ore, alcuni dei siti più visitati al mondo parlano della disegno di legge Levi-Prodi, che vorrebbe introdurre l’obbligo della registrazione per tutti i blog. Tale registrazione comporterebbe costi e oneri che di fatto costringerebbero alla chiusura il 99% dei blog italiani.

Forse Internet e in particolare i blog stanno cominciando a dare fastidio al mondo politico e questo non trova altra soluzione che metterci il bavaglio. Oppure, come spesso succede, i nostri legislatori non hanno alcuna conoscenza dell’argomento delle leggi che propongono.

Indagato per un commento su un blog

Ieri mattina sono sono stato convocato presso la locale polizia postale, dove mi è stato comunicato che sono formalmente indagato a causa di un mio commento ad un articolo di Mantellini. L’indagine parte da una querela per diffamazione scatenata dall’esimio giornalista Gigi Moncalvo, il quale pare abbia querelato l’autore dell’articolo e tutti i commentatori dello stesso articolo.

Il testo del diffamante commento è questo:

Mah, leggendo il post non mi sembra ci sia nulla di querelabile, ha solo riportato quello che succede e qualche commento personale, nulla di offensivo, mi pare.

Lascio a voi la responsabilità di commentare o meno questo articolo, potreste essere querelati a vostra volta. 😉

Seguire le discussioni con coComment

bg_box_tools.pngGirovagando su Internet ho scoperto coComment, un servizio che aiuta a seguire facilmente le discussioni sui blog. Sarà capitato anche a voi di scrivere un commento su un blog e di non poter essere avvistato di ulteriori commenti sullo stesso articolo. coComment risolve questo problema. Ecco come fare.

Ci si iscrive al sito, gratuitamente, e si installa l’apposito plugin per Firefox. A questo punto, una volta che ci si trova su un una pagina di discussione su un blog e ci interessa seguire quella discussione, è sufficiente premere l’apposito pulsante aggiunto ai pulsanti di Firefox. Se invece scriviamo un commento, il plugin ci avviserà automaticamente quando verranno scritti ulteriori commenti. Naturalmente si possono tenere sotto controllo molte discussioni.

Io trovo che coComment sia il complemento ideale a Google Reader, il reader RSS di google, i due strumenti essenziali per chi frequenta attivamente la blogosfera.