In queste ore, alcuni dei siti più visitati al mondo parlano della disegno di legge Levi-Prodi, che vorrebbe introdurre l’obbligo della registrazione per tutti i blog. Tale registrazione comporterebbe costi e oneri che di fatto costringerebbero alla chiusura il 99% dei blog italiani.
Forse Internet e in particolare i blog stanno cominciando a dare fastidio al mondo politico e questo non trova altra soluzione che metterci il bavaglio. Oppure, come spesso succede, i nostri legislatori non hanno alcuna conoscenza dell’argomento delle leggi che propongono.
Il Times ha un articolo a riguardo dal titolo A geriatric assault on Italy’s bloggers. 😦
Se non erro ieri pomeriggio hanno rivisto il ddl e si sono rimangiati la proposta…
@Madrefoca
in effetti verranno esclusi “i soggetti che accedono ad internet o operano su internet in forme o con prodotti, come i siti personali o ad uso collettivo che non costituiscono un’organizzazione imprenditoriale del lavoro”. Se nel mio sito metto dei banner pubblicitari? Mah, rimango scettico.
Sinceramente io due banner pubblicitari ce li ho, ma ancora non ho visto soldi…
Comunque un ddl del genere è solamente una perdita di tempo. Mi fa rabbia che dopo tante promesse, il governo si perda in queste norme, quando il paese necessita di leggi ben più importati, vedi legge elettorale, vedi situazione precariato, vedi conflitto di interessi. A 23 anni sono già disperato per la politica del mio paese 😦
Tranquilli, come al solito disquisiscono di cose che non capiscono, per cui è normale che dicano stronzate, come nel caso del “deposito” dei siti presso le Biblioteca Nazionale: ero pronto a spedire una cassa di stampe del mio blog, ma qualcuno in preda ad un picco di quoziente intellettivo si deve essere accorto che era una norma idiota ed ha sentenziato “seguirà regolamento attuativo”; che ovviamente non ha mai visto la luce…
Finirà così pure stavolta: sarà tutto demandato ad un regolamento attuativo che nessuno farà mai.
Quacqcquaracquà, col CQ…
Sarebbe una legge non chiara e che si presta a differenti interpretazioni, pronta ad essere impugnata nel momento in cui qualcuno dovesse pubblicare qualcosa di “non gradito”. Non deve passare!
Concordo con paolo, la versione corretta si presta ad interpretazioni, preferirei venisse abolito l’intero articolo.