Da un paio di anni ho sostituito quasi tutte le lampade di casa con lampade a basso consumo. I vantaggi di queste sono noti: consumano un sesto di quelle ad incandescenza e durano 10 volte tanto. Ma ci sono anche dei piccoli vantaggi collaterali.
La durata maggiore comporta una minor perdita di tempo nella sostituzione delle lampade bruciate. Ciò significa meno viaggi al negozio e minor tempo perso nella sostituzione. Fino ad oggi non ho dovuto sostituire neppure una lampada.
Le lampade a basso consumo sono fredde. Quindi non danneggiano lampadari e abat-jour fatti di materiale delicato come il tessuto, che con le lampadine tradizionali tendono a rovinarsi.
Essendo fredde sono adatte per le plafoniere. Le lampade tradizionali tendono a surriscaldare lampadari piccoli e poco areati come le plafoniere e il surriscaldamento riduce ulteriormente la durata delle lampade.
Il fatto che sia necessario almeno un minuto prima che raggiungano la luminosità nominale è considerato un difetto di queste lampade. In realtà ci si abitua facilmente a questo comportamento e, in alcuni casi, diventa un pregio, come le luci della camera da letto. La tenue luce iniziale rende il risveglio mattutino meno traumatico. 😉
Date per assunte le tue considerazioni (tutte vere, peraltro), il minuto (?) che occorre affinché raggiungano la loro massima luminosità me le rende praticamente inutili, tranne che in ambienti che si tende ad illuminare costantemente.
Io ne ho una sola, nello studio.
La odio considerevolmente.
Ma mi rendo conto che dovrò capitolare.
Ciao, buona Befana!
@Franka:
Forse per gli ambienti nei quali accendi la luce per brevi intervalli di tempo la tecnologia a led potrebbe essere quella che fa per te. Nel mio comune sono state montate delle lampade semaforiche a led.
Comunque anche nel mio appartamento ho sostituito praticamente tutte le lampadine.